Venerdì 01 maggio alle ore 7,50 dalla Malpensa partivano alcuni amici diretti in
Sudan, alla scoperta dei meravigliosi fondali della parte di Mar Rosso ancora poco
sfruttati dal turismo, sulle orme di Jacques Cousteau.
Tutto perfetto al nostro arrivo al Cairo, con temperatura gradevole e l’hotel vicino
all’aeroporto.
Pomeriggio di relax e serata in riva al Nilo con cena e susseguente giro in un
mercatino.
La mattina seguente, visita alle piramidi e poi via verso l’imbarco, dove ci aspettava
Valerio, partito in ritardo per motivi di lavoro. Sembrava il film The Terminal:
segregato in un’area dell’aeroporto che ci guardava arrivare, attraverso le vetrate.
Arrivati in Sudan, dopo ennesima perquisizione, ci vengono trattenuti i passaporti e il
biglietto di ritorno, 205 euro tra visto d’ingresso e tassa di soggiorno altro che i nostri
politici buonisti con i clandestini e relative tasse per gli extracomunitari.
Arrivati in porto, prendiamo posto in barca: un caicco turco, bello e abbastanza
funzionale, con ampi spazi comuni visto il numero ridotto di occupanti, ma con aria
condizionata nelle camere accesa solo un paio d’ore al giorno, con conseguente
bivacco in coperta della maggior parte di noi durante la notte.
Grande simpatia da parte dell’equipaggio, un po’ meno da parte della guida sub a
bordo.
Di buon mattino ci spostiamo verso il faro di Sanganeb, mare piatto, prime 2
immersioni con immediato avvistamento di delfini, squali grigi e barracuda, oltre che
innumerevoli specie tropicali.
Acqua calda, 31 gradi, con poca corrente, e scarso avvistamento di pelagico di grossa
taglia.
Veniamo consolati sempre con pranzo e cena ottimamente preparati dal cuoco, che
viene pure curato dai nostri dottori al seguito: Carlo e Giovanna.
Resistono al caldo della camera Beatrice, Maria Grazia ed Elena; tutta la settimana.
Dopo 3 immersioni con identico paesaggio, mi sembrava di essere all’Evtokia e lo
espongo in maniera energica alla guida, che mi “consiglia” di andare a Sharm, con
inevitabili conseguenze. Per lui.
Offeso, molla gli ormeggi e ci spostiamo di qualche miglio a Shaab Rumi, patria di
Cousteau e dell’operazione “Precontinente 2”.
Cambia un po’ il panorama e cambiano le immersioni, con punte sui 50/60 metri e nel
blu per avvistare qualche squalo martello, per i più fortunati: io ed il bidello facciamo
un avvistamento di circa 30 unità.
Immersioni notturne e diurne al sito d’immersione Precontinente 2 poi mentre si stava
decidendo di spostarci verso Shaab Suedi, ecco ingrossarsi il mare e così decidiamo di
tornare a Sanganeb, per alcune immersioni prima di prepararci per Windgate Reef ed i
famoso relitto “Umbria”.
L’Umbria, relitto Italiano, ben conservato che al suo interno custodisce ancora il suo
carico.
Bombe, auto, vettovaglie varie, destinate ai nostri italiani in africa.
Enorme con i suoi 155 metri. Merita di sicuro le 3 immersioni. Fantastiche.
Peccato che non ci sia più tempo. È ora di tornare in porto.
Crociera sub molto corta per quanto riguarda la percorrenza, ma tutte le immersioni
presentavano colori, specie ittiche in quantità enormi, mancavano però i volteggi degli
squali martello tanto declamati nelle riviste. Ma forse sono un po’ troppo esigente.
Qualsiasi sub si sarebbe emozionato, forse è meglio non farsi ancora una volta
incantare dalla pubblicità.
Visita alla città di Port Sudan ed il giorno successivo imbarco per il Cairo.
Alla sera bevuta di fine viaggio ed il giorno successivo ritorno in Italia.
Ferie finite.
Alla prossima.
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